Io
non scrivo. Io traccio. Da un certo punto della mia vita - non afferro ancora
con precisione il perché - ho iniziato a tracciarmi. Scrivendo, a penna, su
carta a righe. Ho traccia scritta di quasi tutti i miei percorsi mentali; non
ho sostanzialmente alcuna traccia degli eventi realmente accaduti.
C'è uno strumento che ho visto usare a mio nonno lungo tutta la mia
infanzia. Lui, che non ha mai detto che pochissime parole, aveva nella
sua serra un termoigrometro a rullo. È un grosso affare ingombrante che misura
l’umidità dell’aria, a cui mio nonno ha delegato la registrazione delle
condizioni atmosferiche di tutte le sue settimane. Il pennino carico
d’inchiostro graffiava rulli di carta millimetrata, mentre la vita indifferente
se ne procedeva per conto suo.
E
io non scrivo, io traccio. Mentre la vita indifferente se ne procede per conto
suo.
(Padova, 16 giugno 2017)
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